Un’antica storia in bottiglia

L’Orvietan è un amaro erboristico ottenuto dalla macerazione in soluzione idroalcolica di oltre 25 erbe officinali, pressate a mano con piccoli torchi e poi filtrato a telo, il cui nome identifica sia il venditore che il luogo di origine.

Il primo a farsi chiamare «L’Orvietano» è Girolamo Ferranti che il 9 giugno 1603 ottiene dal Comune di Orvieto la sua licenza di vendita sulla pubblica piazza.

La fama dell’Orvietan raggiunge tutte le principali piazze d’Europa, conquistando sia il popolo che la nobiltà.

La sua diffusione capillare è legata alla figura dei venditori ambulanti di medicine. In particolar modo in Francia dove Cristoforo Contugi, successore di Ferranti ed inventore del simbolo con il sole che userà per incartare la sua medicina e distinguerla dalle numerose imitazioni, nel 1647 ottiene dal Re Sole, Luigi XIV, abituale consumatore, il privilegio esclusivo di vendita che così recita: “Se si prende anche il detto Orvietano nella quantità di un pisello la mattina a digiuno dissolto nel vino o nel brodo caldo, oppure in pillola corroborerà il calore naturale aiuterà meravigliosamente la digestione, e eviterà i dolori di stomaco, la difficoltà di respirare, l’alito cattivo, e inoltre impedirà che i vapori salgano al cervello, i quali potrebbero causare distillazioni sul petto”.

Il successo dura per circa duecento anni, conoscendo numerose formule più o meno segrete.

Dal 1655 l’Orvietan viene inserito da Johannes Schröder nel trattato sulla farmacopea passando così la mano ai farmacisti che proseguiranno la produzione del famoso elisir. Sono numerosi, infatti, nelle farmacie storiche d’Europa i vasi che recano la scritta L’Orvietan.

Ne amplifica la fama, anche la letteratura con numerose tracce.
Nella prima versione dei Promessi Sposi di Manzoni, quando accanto a Lucia c’era ancora Fermo, è Donna Prassede a suggerirne l’uso. Dell’Orvietan parla anche Molière nell’opera L’Amour Médecin, lasciando intendere che avrebbe potuto curare anche il “mal d’amore”. Ne fa cenno poi in un racconto Voltaire, in una lettera Leibniz, in due romanzi Scott. E poi ancora Balzac e Chateaubriand.

Sarà cosi diffuso che fino alla fine dell’Ottocento, nei vocabolari europei la parola “Orvietano” viene identificata con “famoso antidoto inventato ad Orvieto”.

Alla fine dell’ottocento Le Paulmier e Planchon, due farmacisti francesi pubblicano studi e formule sul famoso preparato, recuperando antichi e preziosi documenti e trattati farmaceutici. Ripartono da qui, in tempi moderni, Patrizia Catellani e Renzo Consoli, due studiosi dell’Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti di Modena, e ripercorrono l’intera storia. Il loro nuovo studio stabilisce quali elementi utilizzare tra le 35 formule recuperate, definendo così la ricetta ideale dell’Orvietan che oggi vi proponiamo in bottiglia nella sua originale e segreta formula per riscrivere una nuova storia da bere. Tutta d’un fiato o a piccole dosi.

CRONISTORIA

1601 Girolamo Ferranti il primo Orvietano, mostra e vende medicinali prodigiosi in pubblico a Parigi.
1603 Ferranti ottiene il permesso di vendita dal Comune di Orvieto.
1607 Ferranti ottiene la licenza di vendere il suo antidoto nel Gran Ducato di Toscana, Firenze e Siena.
1622 Primo accenno all’Orvietano nella letteratura non medica in “Inventaire Universel” di Tabarin.
1624 Giovanni Battista Pasini fa stampare a Padova il Modus Utendi Electuario Quod Orvietanum Dicitur.
1625 Luigi XIII emette le “lettres de privilege” per la vendita dell’Orvietan.
1628 Il Cardinale Aldobrandini sotto Urbano VIII emette il privilegio di vendita per L’Orvietano in tutti gli stati della Chiesa.

1629
Antonio Levantini ottiene una bolla da Urbano VIII per la vendita dell’Orvietano.
1638 Il frate Marco Aurelio Moretti sperimenta per la prima volta e fornisce la formula del suo Orvietan.
1641 L’abate Secondo Lancellotti dedica L’Orvietano per gli Hoggidiani al cardinale Richelieu.
1647 Cristoforo Contugi ottiene da Luigi XIV il privilegio esclusivo di produrre e distribuire L’Orvietan in tutto il regno di Francia.
1655 Schroder include L’Orvietan nella sua Farmacopea Medico Chimica.
1666 Jean Prevost include una ricetta dell’Orvietan nel suo trattato farmaceutico.
1667 Antonio de Sgobbis da Montagnana include L’Orvietan nel suo Nuovo et Universale Theatro Farmaceutico.
1667 Simon Paulli stampa la nuova edizione del Quadripartitum Botanicum e inserisce ben cinque ricette dell’Orvietan.
1674 Pharmacia Lugdunensis Reformata è la prima farmacopea redatta da un collegio medico e viene inclusa la ricetta dell’Orvietan.
1676 Moyse Charas scrive la sua ricetta per L’Orvietan nella prestigiosa Pharmacopea Royale Galénique et Chymique.
1680 Il termine Orvietan è incluso nel Dictionnaire François di Pierre Richelet.
1681 Muore Cristoforo Contugi.
1686 Luigi XIV conferma l’esclusiva di vendita e produzione al figlio e alla vedova Contugi.
1688 La Pharmacopea Bateana inserisce la ricetta dell’Orvietan
1689 Felice Passera stampa il suo Il Nuovo Tesoro degl’Arcani Farmacologici con cinque formule dell’Orvietan.
1691 Giovanni Danese ottiene dalla facoltà di Medicina di Vienna l’autorizzazione a vendere L’Orvietan nella città austriaca.
1697 Nicolas Lemery include L’Orvietan nella sua splendida Pharmacopee Universelle.
1714 A Parma si stampa il volantino Virtù dell’Elettuario Triacale o sia Orvietano.
1731 Preparazione pubblica dell’Orvietan a Parigi in forma solenne e ufficiale.
1734 Dimostrazione pubblica nell’Ospedale di Digione.
1762 Antoine Baume include due ricette di Orvietan nei suoi Elements de Pharmacie
1821 Sir Walter Scott descrive nel suo romanzo Kenilworth la preparazione dell’Orvietan.
1825 Ancora una volta Sir Walter Scott racconta dell’Orvietan nel nuovo racconto The Talisman.
1844 Honoré de Balzac nel romanzo Modeste Mignon cita L’Orvietan.
1892 Gustave Planchon pubblica una ricerca storica, Notes sur l’Histoire de L’Orvietan.
1893 Il dott. Claude Stephen Le Paulmier pubblica una corposa ricerca su L’Orvietan.
1951 Alberico Benedicenti pubblica Malati, Medici e farmacisti.
1954 Saggio di Anton Giulio Bragaglia pubblicato sul bollettino dell’Istituto Storico Artistico Orvietano.
2004 Patrizia Catellani e Renzo Console pubblicano lo studio più importante su l’origine e le ricette dell’Orvietan, indicando la formula per produrre l’Orvietano ideale.
2008 David Gentilcore pubblica Malattia e Guarigione.
2009 Lamberto Bernardini inizia la raccolta dei documenti dell’Orvietano.
2011 Alberto Satolli presenta ad Orvieto la sua ricerca storica sulle ceramiche per L’Orvietan.
2011 Sandro Bassetti pubblica L’Orvietan, ricerca storica, Medicina Universale 1504-1828.
2015 Lamberto Bernardini inizia la produzione e vendita dell’Orvietan in via Duomo 74 ad Orvieto con la preziosa collaborazione dei dottori Patrizia Catellani, Renzo Console e l’esperienza erboristica di Aurelio Visconti.
2016 Sabrina Minuzzi pubblica il suo saggio Sul filo dei segreti e rende nota la vicenda veneziana dell’Orvietan.
2019 Laura Calderini pubblica il racconto Le disubbidienti del San Zaccaria.
2019 Lamberto Bernardini trasferisce la produzione sulla rupe di Orvieto in vicolo dei Dolci 6, in Piazza del Duomo.

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